Quanta arditezza
nel soffio loquace d’altro
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A poter trapassare
come vento…le fessure
La notte…la pioggia
il fruscio del vento
Tempo che è stranezza
in un arrivo imprevisto
Le bandierine svolazzano
agitando la stoffa dipinta
Due gabbiani di candore
con il sotto del corpo
Il vento…scapricciatiello
d’un soffice muoversi
Le navi raggruppate
in quello stare così vicine
Il vento che gioca
è proprio piacente
Banderuole incapaci
anche di non saper raccogliere