Solo attraversando
quella sottile membrana
che è significativa
per quanto ascolto è lì
a forgiare l’illusione
nel disinganno poi
d’obiettività della sottigliezza.
Quella sottigliezza personale
è così vibrosa di te stesso
che sembra infelicità
mentre è solo corrispondenza
con ciò che riesci ad ascoltare
con ciò che riesci a sentire
con ciò che riesce a sussurrare
in quel piegato che si spiega
come un antico manoscritto
reso vivo da antico e basta.
Antico è ciò che è in te
di quell’appassionata sognalità
d’una perfezione palpabile
resa reale da sentimento
come perduti attraverso
e…proprio quell’attraversar
l’infelicità che non puoi avere
quella occulta identità
così irraggiunta che devasta
quella contrapposta apparenza
svuotata da sola
per un attimo di verità
che ti ha sfiorato affascinante…