Versi sparsi.

Quattro querce s’innalzano

piene di sè nell’orgoglio

d’appartenere al mondo…

Quattro querce spoglie

innalzano rami secchi

che ogni giorno muteranno…

Quattro querce diventeranno

piene di verde nel blu

dando ombra e pace…

Mi siederò tra loro

giochero’ con la luce

afferrando l’emozione

d’essere lì, tra loro

dando la vita e la forza

d’essere sì fiere ed eterne

perchè quando non ci sarò

sentiranno il mio amore paziente

ascolteranno nel vento la mia voce

e…sentiranno sfiorante carezza.

Sarò io tra di loro

aria, vento, blu e verde

colore e calore

sole che splenderà alto

a dire la vita

tra l’ombra di me

un sussulto…

 

Pubblicato il 15/4/2008

Per parecchio tempo è stata nelle prime postazioni quindi è piaciuta molto. Credo che l’abbia composta in un momento di completa immersione nell’oltre me ,come se avessi visto realmente, in quelle quattro querce la fortezza dei miei figli e…dall’ombra delle loro foglie c’era la mia anima che fluttuava dal presente al passato al futuro considerando che a certe dimensioni così realose non c’è affatto il tempo inteso come comunemente si percepisce. Credo che c’era l’ombra della delusione verso ciò che hai dato ,ciò che sei dentro, in tutta la potenza d’essere creatura umana con un’anima così stranezza e inafferrabile che il senso neanche da loro è stato compreso. Credo che si capisca delle persone ,chi sono e che cosa sono ,solo quando non ci sono più e le piangi perchè non si è avuto l’amore di aprirsi, accettarsi ,amarsi per quel che d’umano siamo e rimane poi il rimpianto,dopo, quando non puoi più fare e dire altro.Ecco ti rimane l’alone dei ricordi che non possono rendere fedeltà assoluta a quel che si sente dentro davvero.Forse mi sono vista proiettata già nella morte che è vita e forse volevo far capire prima a me stessa quanto le anime sono tra noi sempre. Volevo dire che non bisogna aspettare che le persone muoiano per esprimere amore che comunque si ha dentro anche se, non ci piacciono anche se ,non combaci con loro e poi…giudicare chi siamo per farlo?Nessuno è preposto a ciò, e neanche io, che vivo in prima i disagi della vita quella d’un passato, che cerco di dimenticare vivendo un presente ,che oggi, mi fa essere così trasparente che forse non è capito nè inteso in tutta la sua interezza.

Scusatemi ma la Gianda d’ora è così, senza la minima intenzione ,di essere meno di ciò che sono e che non potrei mai cambiare nella finteria che non mi appartiene.

Giandita

 

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