Voglio chiedere scusa
…al mio dentista speciale
che ogni volta è messo innanzi
ad un dolore mio non fisico
che credo sia atroce assai.
Non riesco a frenarlo
…quella valanga di dolore
nel singulto continuo
ad ogni nuova seduta impresa.
Scusami Alfredo
per essere così incapace
…d’esser grande
scusami se mi spezzo così
il corpo…nella tua avventura
l’anima…nello sfinito mio
irrefrenabile ed assurdo.
Mi dico d’esser brava
e la mente vorrebbe non so quanto
ma quella sedia articolata
diventa la mia tortura
che apre altro irrisolto
che cerco di capire e forse chissà
l’ho pure capito dentro
ma la mia cascata del Niagara
è solo avvilimento distruttivo
ed in due ne usciamo rotti
anche se il tuo lavoro riesce bene
io sono distrutta da me
nell’eterna irrisolvibile questione
che mi faccio poi tenerezza da sola
per quell’entrare dentro una porta
che chiusa forse d’infanzia
è il pianto di sempre
mai potuto essere consumato.
Quel dolore d’anima
è l’esplosione disagevole
d’un mai abbandonarsi
alle torture mai digerite
che esplodono su quella sedia
dove l’esprimo tutte
…fino in fondo.
E’ un dolore di tanto dolore
che viene liberato
come una spuma agitata
che si muove attraverso te.
Forse si chiama traslazione
e quindi inconscio che si scopre
dentro un’intensità strazio.
E’ al di là di me
è sciogliere nella solitudine
…solo d’anima
quanto di me riesco a creare
d’un arresa che è l’ingiustizia
che tocca le corde dentro .
Chiedere scusa è accettare
capendo il disagio provocato
che mi fa comunque onore
perchè ciò che è anima
è sempre meraviglia…