Il rumore lontano
d’una barca selvaggia
che…percuotendo l’acqua
con la velocità di lampo
…assume fierezza
come dopo conquista.
E’ una conquista diversa
di vento e di spruzzi
di schiuma e di brezza
nel sale del mare
che arde le labbra
screpolandole e basta.
Il rumore lontano
impazzito nella frenesia
di cogliere un attimo
di salato e bagnato
è sparito nel nulla
come tutte le cose
quelle belle che restano
a segnare il ricordo
e questa corsa impazzita
è la libertà d’un volare
come un uccello
a fior d’acqua
con tanto di sè regalante
quando s’incrocia lo sguardo
e i movimenti guardati
regalano l’effetto bagnato
sentendo la ricerca
della barca e del gabbiano solo
d’unione tra loro.
Due solitudini che cercano vita
…nell’acqua.
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