Barchetta mia
così fortunata…senza saperlo
…di prendere con sè
il vago di ore sazie
immersa dentro pace
…regina dell’immenso
segni di scia la strada
dentro una salvezza
coscienza di retaggi
quando eri abbandonata
nell’inverno denso di vento
spazzante gelo e pioggia
e mesta…riposavi ritrosa
ritrosa di magnetico andare
proprio incontro alle pieghe
d’un mare che lo forma
sorretto da ancora vento
prezioso di aleggio.
Scintille…pagliuzze d’oro
son lì…ad intermittenza
…compaiono e scompaiono
quasi magia da capire.
Guardarle è scintillio
che dall’anima trasale
arricchendo così armonia
mentre lo sguardo segue fisso
il flusso andante di barchetta
che sento mia per quanto è
…profondità che galleggia
insieme a lei abbracciosa…
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