Nella filosofia greca antica
…gli stoici classificarono
persino i desiderii
ed anche i piaceri.
Un elenco di particolarità
puntigliosa di precisione
ma carente assai d’anima.
Già s’iniziava a palesare
l’idea del peccato e del divieto
anche lì con regole ben precise
che molti amano sorridere
quando s’approcciano a studiarli.
Minuzia di particolari
che alla fin fine dentro un ordine
predisposto a mò di catalogo
è la presunzione di conoscenza
di questa nostra natura
così poco attenta a tutta l’imposizione
nello scegliere comunque ognuno
la misura giusta del possedere
senza l’oppressione onnipresente
del divieto e del peccare
quando siamo tutti da incenerire
poichè si sfasa dalle regole
nel pensiero si è liberi
nell’anima si è liberi
d’usare e fare e dire senza ledere
il proprio universale personale
non c’è regola così imperante
non c’è nemmeno libertà
…questo è certo.
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