Un cane disperato
…fuori il mio uscio
rifugia la sua fame
e…la sua paura
d’esser ancora vivo
dopo l’abbandono incurante
d’uomini assenti d’amore
che l’hanno reso così piangente.
Ho pensato al suo cibo
ma…la sua paura
lo allontana anche da me
che non posso che straziarmi
ascoltando quell’abbaio
che rende l’angoscia toccabile
colpente assai di dolore.
Anche Perla è spaventata
mi guarda che sembra… parlare
ed io la rassicuro di carezze
per trasmetterle ulteriore amore
di cui è sempre affamata.
Nel grido di dolore
c’è il ricordar per lei
il suo abbandono e…sgomenta
non regge dall’abisso dolore
di questo cagnetto urlante.
Stamane farò qualcosa di più
oltre che cibarlo
ma l’umano…di fronte a questi bisogni
….tace di silenzio
ed è più dolore ancora…
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