Dell’uomo resterà cosa?
La velocità senz’altro
di quell’evoluzione veloce
della sua presa coscienza
d’un razzo lampo
in un Universo così vasto.
Dell’uomo resterà chi?
La superficie di sagoma
in quell’animalità evolutasi
così velocemente
rispetto ad una tartaruga
che lenta e pedante è lì
presente nella similitudine
di figura e senso suo.
Dell’uomo resterà il quando?
Ed è un quando
…avrebbe potuto essere
… solo essere
la meteora di luce
che s’unisce di splendore
non di fango spruzzato
nello spazio Universo così bello
nello spazio Universo così amore
nello spazio Universo così non egoismo.
Resterà una centralità fregatura
in quella prospettiva dell’uomo
che è il centro d’Universo
non si sa per quale orgoglio
riposto male nell’idea stessa
che siamo non il centro
ma la pagliuzza dell’immenso…
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