Siesta estiva
col ritmar di cicale
che incalzanti nel silenzio
accompagnano riposo.
E’ un riposo dolce
quella siesta nel calore
spogliati di conoscenza
che sembra quella stranezza
la dolcezza d’un riposino.
Si placa così
lo stordimento afferrante
in un rovente orario
dove si perde conoscenza.
Le cicale solo
sono vive di note ardite
in quell’uguale distinguente
d’una frescura ombrata
dove il sole viene accostato
dietro finestre semiaperte
a crear venticello sottile
che placa i sudori
dentro un giaciglio caldo
che il corpo non trava pace
mentre vorresti la sera
in quell’attenuar di fuoco
nel sudario consistente
di pelle bagnata di sudore
e di colpo…è sonno
di stanchezza un pò strana
nel trovar la pace
nella siesta benedetta…
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