L’ampiezza del vedere
m’apre dentro il volo
dietro ad un gabbiano solo
che svolazza intorno al sole
come se sfidasse il suo calore
che non scioglie ali
come Icaro maldestro.
Le ali prendono vigore
nel movimento ritmato
forte…sempre più forte
come fosse quella carica vitale
dentro l’ergersi
…più alto ancora
andando in picchiata
con una virata senza movimento
a sfiorare raggi luminosi
che approfittano della vicinanza
per sfiorare ancor più
il gabbianello felice d’oro
nel risplendere dorato
magnificato nel colore
che da bianco purezza
è diventato anch’esso luce.
E’ luce il suo andare
dove nessuno osa ardire
a prendere gloria
che improvvisa esplode in grido
che l’umano non ha mai espresso
non osa…non può…non ode
è sempre al buio…
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