La forma delle cose
è quanta consistenza
rendano all’idea
…che ci sono
perchè le vedi o tocchi
perchè son lì a risponderti
proprio nell’interezza
in quell’oggettività palese
che corrisponde da dentro sè.
La barca che ora si dirige
…obbiettiva di consistenza
spacca la densità acquosa
lasciando quella scia
che andrà a scomparire.
In quel modo
ciò che vedi…la barca
ciò che produce…la scia
consistenze di reale ed inesistente
come un eterno del divenire
tra ciò che è e ciò che non è
nelle forme del diventare
e puoi vedere realmente ciò che è
ma immaginare della scia
…che scompare lesta
la proiezione…d’un irreale
che pur c’è nell’esser quella scia.
La sostanziale differenza
entra nella verità
ma non si ferma all’apparenza
di ciò che è ma non c’è.
Cogliendo questa sconcertante
…verità d’assurdo dispersivo
si coglie la profondità
nelle cose invisibili
che dal nulla sono reali
non come un sogno
ma come realtà che ci sono.
Di un colore c’è un mondo
di un calore c’è scoprirlo
di un sogno c’è la proiezione
di un amore c’è la sensazione
di un emozione c’è la vibrazione.
Alla fine esiste ciò che vogliamo
in quel vedere oltre il senso
in quel scoprire oltre te…altro
in un gioco poliedrico
di girandola vortice
che afferra il senso d’ogni muoversi
che s’apre interiormente
e gioca di follia che è sanità
come se sensazioni offuscassero
quella parvenza di realoso
che alla fin fine vola e và via…