L’isola selvaggia
…si erge netta
di fronte al mare
e chiaramente…stamane
s’intravedono gli anfratti
nelle rocce intagliate
sagomate dal vento.
Buchi nascondiglio
sembrano occhi che guardano
mentre lì…nei buchi numerosi
gabbiani rifugiati dominano
l’ampiezza del creato.
E’ il rifugio felice
di chi è padrone
d’un immensità particolare
quella d’anima senza parole
ritrovando così
simbiosi con se stesso
sdraiato quasi rapito
da ciò che canta dentro.
E’ la musica d’anima
che forma insieme al sibilo
…di vento e spuma
ciò che s’afferra nell’attimo.
E’ l’attimo d’amore Universale
dove sei padrone e schiavo
e puoi decidere così…senza ragione
d’esser l’uno o l’altro
padrone insieme a te
schiavo senza te…
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