Percorrere senza ubicazione

la strada dei cicli a noi vicini

piu’ di quanto si possa comprendere

d’un tempo limitato da corpi

che…si accartocciano di pesi

in ogni fase che raccoglie

la propria crescita d’anima

nella paura di perdere la consistenza

nei sensi che racchiudono il tempo.

E’ un limite il tempo umano

quando si e’ incapaci di trascenderlo

di fronte ad un mistero incomprensibile

che…ci unisce di scopi personali

che…ci ammalia d’esperienza altra

quando si riesce a superar il limite

di qualcosa creato per stabilizzare

quel percorso personale d’ognuno

empio d’opportune scelte da fare

per stare dentro il proprio limite

racchiuso…rabbioso…irresponsabile

imprigionati…guidati…impauriti

si’…dallo stesso limite sopportato

senza supporto d’appello recalcitrante

in passi misuranti lo spazio ristretto

in luoghi manifesti di un’appartenenza

in tempi biblici di storie

mentre si cerca comunque stabilita’

quella che pare dare equilibrio

mentre limite pare l’unica coerenza

dove percorrere equivale a…provarci…