Le “cappe” delle persone
…in quei vissuti
mai scrollati di dosso
…sembrano prigioni
dove…anche dibattendosi
non si riesce ad uscirne
come fossero cosi’…infilate
nella percorrenza della vita
che…la speranza…diventa
un sognare senza luce
che…il buon umore
diventa un abito impossibile
e…come una spirale
si segue il finto del negato
in quel privarsi continuato
che sembra cucito bene
…dentro il corpo
…sopra l’anima
in una densita’ di fuliggine
…di reti trasparenti
che avvolgono ogni attimo
in un eterno che non cambia.
E’ un susseguirsi costante
…di sapore nero
come una trasparenza
dalla quale lo sguardo dentro
e’ ottenebrato da…abitudine
a piangere solo…a piangere.
La vita e’ dolore solo
ma uscirne e’ la forza
spezzando con uno dei tanti
…perche’ e per come
un urlo selvaggio
carico di dolore atroce
come…un addio
come…un mai piu’.
E’ ricominciare
e…lo possiamo sempre
in quelle riserve personali
dettate da forti rabbie
supportate dal…non volere piu’
quella spada di fuoco
che…colpisce inesorabile
senza pieta’ nella debolezza
d’un sapere solo piegarsi
senza obiettare il basta
d’un punto e a capo
sapendo di essere meravigliosi
anche nelle avversita’.
E’ raccogliere cio’ che si e’
poco…pochissimo
di forza…di stima…di energia
e…in quell’urlo…l’ultimo
sapere che si puo’ e deve
…rinascere a vita
…rinascere d’anima
con la netta conoscenza
d’averla ancora bella
che…non l’hanno mangiata
e…dalle macerie…a pezzi
e’ li’ e…stupendamente…t’appartiene…