Paragonando…

Quattro barchette dondolano

…ognuna nella sua forma

eppure tutte nella medesima condizione

…d’esser sole ma…in compagnia

in un’immenso circondante

che legittima la loro esistenza

quasi come un paragone astruso

…della condizione umana

nell’esser soli ma in condivisione

qualora ci fosse l’apertura giusta

a che le solitudini fossero opportunita’

in quel cercare che si fa trovare

in un’immenso che ci sovrasta

accomunato al mare delle barchette.

Esser soli nella propria individualita’

ha senso se si ha una forma

che rende quell’unicita’…qualcosa

ed e’ qualcosa che sfugge ai piu’

ed e’ qualcosa che fa la differenza

ed e’ qualcosa che ha curato e preservato

non come una chiusura ma…diversamente

come un’apertura verso l’individuarsi

con tutto il bagaglio ed i pesi

che la fermano di consistenza.

E’ cosi’…quell’apparenza di solitudine

diventa la maniera di potenziarsi

indi poter aver la propria forma

cosi’ unica che rappresenta pienezza

forse non auspicabile quando si dimentica

cio’ che ognuno e’ per se’ e per gli altri…

 

 

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