Utopiche parole
che s’espandono parlose
in un osservazione costante
precisa di spada
incisa dentro pieghe
che sono dolore e gioia
lungo la relatività
dei ruoli …di una percorrenza
che a volte hai subito
per quel senso dovere stupido
che non porta mai a niente.
Misura di giudicanti baratri
dove hai sentito dolore e basta
dove da solo hai rialzato il capo
dove per sempre sei segnato
in quei graffi ferite
che ogni tanto … succede
riaprono la crosta fresca
che magari tu stesso vuoi riaprire
guardando il pieno di carico
con l’aria del dopo
che neanche più t’appartiene
quel rosso che scorre comunque.
Utopiche sono le parole
che acquietano lo spasmo
e riposi del presente
riponendo in esso la vita
nella scoperta di te stesso
che non vuoi altro che affondare
nel mare di te ci sono risorse
…le prendi e le rendi vita.