Quella falsa cordialita’
cosi’ esposta da farne vanto
e’ il frutto di mai vera condivisione
che e’ proprio inutile recitare
quella persona che parla a vuoto
pur d’apparire “cordiale”.
Non si sente “l’unito”
in quel continuo di parole
mai centrate e centrali
in un raggiungimento che…divide
cio’ che mai si puo’ cambiare
in uno sguardo proiettato fuori
mai al di sotto di cio’ che si e’
che…rimane ben nascosto
sotto ceneri che mai saranno fuoco.
E’ come se…quella paura
facesse da guida sempre e sempre
a quel procedere infausto che e’ negante
quando non si ha il coraggio
di zittirsi e…non parlare
anche se e’ difficile da perseguire
quel silenziare che e’ dono fatto a te.
Aprir la voce per essere “cordiali”
nel cliche’ dei modi soliti
giudicanti ed indicanti altro
mentre nascosti dietro le parole
ci sono voragini d’irrisolti
che dovrebbero unire e non dividere
i percorsi degni d’essere “parlanti”…
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