Col capino sotto le ali
in gruppo…gabbiani dormono
poi…d’improvviso desti
spiccano il volo…verso il cielo
non prima di giocare un po’
rincorrendosi virando in equilibrio
nella perfezione d’ali aperte.
Girano e girano e…girano
quasi ignari della loro fierezza
nella bellezza che rimandano
verso colui che guarda oltre
possedendo quel saper dialogare
con le proprie ali…verso il cielo
in un fantastico fitto dialogo
con cio’ che la bellezza individua
in ogni piu’ piccolo anfratto di pensiero.
Dolore e spasmi d’origine incontrollata
…vanno a sparire di colpo
in un gesto di risveglio desiderato
nel quale c’e’ solo felicita’ d’attimo
quella capace di sfiorare il cielo
in uno scavalcar limiti e divieti
imposti dal comune abitudinario
d’un ordinario cliche’ nella memoria
in un antico che e’…incorporato e plasmato
come fosse una porta ulteriore di spessore
scardinata…estirpata…schiodata
da un gesto d’egoismo e d’amore
che ti porge lo sguardo posto altrove
in una liberta’ che ha un prezzo da pagare…
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