Dimostrare il proprio limite
nei gesti d’un quotidiano
svuotato di arrivi mai sfiorati
nell’esser perdenti senz’anima
mentre vocio proprio interiore
pare innalzare l’apparente veto
che squalifica ogni percorso
di spontaneo porsi innanzi
a quel voler superare senza strumenti
quei limiti che sono dentro proprio
ormai consolidati nella cecita’.
Rumore e’ cio’ che arriva
ad esser consuetudine mai lasciata
per cio’ che proprio non si riesce
a ridurre d’intenso nuovo approccio
verso la reale dimensione umana
cosi’ vagante e vuota d’obiettivi
che resta solo l’amarezza dentro
di non volere perche’ non si puo’
accondiscendere al sorgere dentro
di finalita’ un tanto diverse
che resta poi…il gusto d’un tormento
per non desiderare attraversando il cuore
ma…l’approccio sempre uguale
rimane la solidita’ dell’uguaglianza
mentre passaggio di vita grama
viene aggredito dall’abituale modo
d’esser mai davvero umani dentro
quando l’esserlo e’ completezza
nel sogno di poterci davvero arrivare…
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