La barchetta lì
…al centro del mare
è sicura della sua direzione
va…diritta alla meta
stabilita da strumenti di bordo
come un qualsiasi aggeggio
che dalla meccanica è mosso
un motore…delle eliche
un timone…una meta.
Programmati ad obbedire
tranne per qualche fortuità
non eseguono comandi
un guasto…un avaria
…qualcosa d’inconsueto
può rallentare una corsa
può fermare un motore
può succedere…a volte.
Il più delle volte
comunque quella barca
arriva dove deve andare.
Per me…per tanti
…le mete sono sempre mete
di solito si raggiungono
per la volontà di farle proprie
non considerando anche lì
l’imprevisto…l’incidente di percorso
ma…di solito
…nel carattere determinato
si ha successo.
Il problema è quando la volontà
…d’un accadimento
viene deviato da altro
come principio base
d’un arrivo…anche d’un sogno.
Non essendo macchine
ma…persone
che…nella diversità
dovrebbero accomunarsi
nella base d’ognuno
…in quell’essere
corpi…anime e cervelli
è riuscire a conciliarli
…a farli addivenire
ad un unità
che è problematico di per sè
figurati poi…nei vari incontri
dove devono allinearsi
realtà e sustrati
così variegati e poco chiari
che…la qualsiasi meta
che pur avevi nella mente
che pur avevi nell’anima
diventa un caos unico.
Se non si capisce
…d’ognuno ciò che vuole
nel corpo…nell’anima e nel cervello
…non si può cominciare
a…delineare nessuna meta
è ben più avvantaggiata
proprio la barchetta lì
…in quell’arrivo deciso
che è la sua meta…