L’orizzonte…cosi’ lontano
sente la nostalgia di noi
quando distratti da futilita’
cosi’ rappresentativi di cosita’
lascia padronanza nelle sopravvivenze
cosi’ poco osservate con l’arguzia
…nell’infinita perdita
dell’anima che e’ resa abbandono
…nel cerchio delle vite.
L’orizzonte…cosi’lontano
pare stamane triste
in quella nebbia di pensieri
che non sanno fare che rumore
mentre l’accosto al vano
indebolisce la sua bellezza
nell’invito a considerar la vita
…un gran gioco delle parti
mentre la vivi e non la godi
nell’opportunita’ di riscatto
che ci porge in ogni scelta
quando usare l’anima diventa
la primaria necessita’ d’assolvere.
L’orizzonte…cosi’ lontano
pare costernarsi da solo
nella palesata individualita’
calpestata dall’oggettivita’ di mente
cosi’ poco apertura d’ampio spazio
nel tempo che c’individualizza nel corpo
mentre ragnatele imprigionano
la verita’ dell’ampio orizzonte…