Piove tristezza d’insolito
nello scroscio incessante
di copiosa acqua dal cielo.
E’ costante il pianto del cielo
quasi a ricordarci dei nostri
incessanti errori verso la terra
martire della distrazione globale
d’una gestione umana deficitaria
in quel non averla rispettata
in quel non curare in minimo
ogni perversa proprieta’ nostra
d’un mondo con altre priorita’ allertate
…non economiche…non chiuse
…non pensanti…non rispettose
…non prigioniere…non usurpanti.
Piove cosi’ l’invasione di tristezza
quella di una ferita ampia
che scuote e squarcia l’ecosistema
in una percossa all’anima che piange
della privazione del nostro ambiente
ormai saturo di veleni amari
nella deficitaria origine del non rispetto
lasciando al futuro solo altro disagio
e…come non piangere anche noi
e’ il dilemma che dovrebbe unire
ogni abitante della terra nell’assunzione
si’…d’un pensiero fatto di amorevolezza
capace d’acquietare il rimorso del presente
inseguiti da un passato che non paga pace…