L’ampiezza d’un estensione
cosi’ unificata ad una forma
che…mai puo’ esaltare
i concetti predefiniti di “regole”
restringimento di parametri
soliti…uguali…simili
a catene imprescindibili
che rendono prigionia alla forma.
E’ molto di piu’
quell’ampio che spazia
quell’ampio che non reclama
quell’ampio che rende giustizia
all’invisibile visione locata
nella non forma liberata.
E’ molto di piu’
quel ritmo che detta sfumatura
alla musicalita’ prospettica
d’un divenire sconosciuto
che percorre il tempo ed il luogo
d’un irraggiungibile ascoltato
oltre la visione ristretta
di quei canoni limitativi.
E’ molto di piu’
quella tenera accondiscendenza
all’ideale d’una forma
che nulla pretende di piu’
proprio perche’ riuscire ad afferrare
quella simbiosi con il luogo
nel tempo d’una vita
dicansi…molto di piu’.