Quanta dispersa verita’
viene gettata nel vuoto
d’una rinuncia a divenire
ogni persona …un protagonista
non delle solite recite
ormai fattesi vecchie di senso
perche’ un senso non ce l’hanno
ormai divenute…copie nei ruoli
ormai…senza finali diversi
semmai si cambiassero i copioni
semmai si potesse recitare a soggetto
nella liberta’ assoluta
di vite e personaggi fallati
da un’imperante assuefazione
che non da’ applausi di partecipazione
ma solo disagio esistenziale
nel rumore delle vite personificate
mai nella crudezza reale
d’esserne attori e protagonisti
nella scena cosi’ evidente
d’una mondanita’ senza vitalita’
nell’apparenza di viverla
senza quella falsa identita’
cosi’ evidente che da’ scoramento
in una rivoltante aberrazione
che indica morte invece di vita.
Quanta dispersione puo’ essere
il “disperdere” potenzialita’ di coerenza
in quel compito d’elezione globale
che potrebbe essere il gioco delle parti…