Dalla trasparenza d’acqua
…si specchia l’anima
senza nessuna forma etichetta
cosi’ invece profusa sempre
quando combattenti indefessi
si falsano i reali compiti
nascosti dietro le apparenze.
Dalla trasparenza acquisibile
…si esce vittoriosi di limpidezza
in virtu’ di non mistificare
la propria natura umana
allorquando la persona
…diventa coerenza reale
in quell’essere per essere
per lo meno conformi al proprio dentro
in quell’accettarsi comunque
in quell’accogliere comunque
…il dettato dell’anima
che non deve affatto essere interpretato
nella sua chiara emissione.
Dalla trasparenza infinita
…l’idea del torbido s’allontana
ritraendo le sue “subdolerie”
…nel distacco ad esse
indi poter sentire meglio
quella superba facolta’ cosi’ insita
capace di quella linea ferma
come un orizzonte dentro
che non funge da limite invalicabile
ma crea quel modo d’oltrepassarlo…