Infinito caro
cosi’ grande e vasto
d’una misura ovvia
quando lo sguardo attraversa
quel permeato di…ovvieta’
che rimanda mai il capire
quanto simili siamo
io e te…noi e te
per cio’ che possiede l’uomo
oltre tanta immensita’ negata
proprio da uno sguardo ovvio.
Ovvieta’ e’ tutta misura
di non sapere invece
quanto nulla e’ cosi’ palese
da renderci poi altra visibilita’
negli arbitrii di potenza
che diamo ai paletti imposti
prima da noi stessi
e poi…dalla consuetudine
che impediscono d’andare a misurare
quella grandiosita’ nascosta
per mancanza di coraggio
capace solo di bloccare il flusso
d’una sapienza unificante
tra noi e tra me con l’infinito.
Possa sempre avere la capacita’
d’ascoltarti e d’ascoltarmi
per la serenita’ che mi sovviene
ogniqualvolta t’abbraccio dentro
nell’unione indissolubile
che puo’ esserci ogni volta…