Mi si chiede accoratamente
con le lacrime copiose sul viso
perche’ la morte?
Ed io rispondo con dolore
con le lacrime di una certezza
perche’ la vita?
E’ un andare nel mistero
d’una questione facile
che pongo come alternativa
ad un millenario perche’
che supporta l’anima di chi
perde d’un tratto la via
mentre cade travolto
dal bisogno di conoscenza.
E’ una risposta che tenta d’essere
una conseguenziale accettazione
della solitudine individuata
quando si nasce per poi morire
in un usuale modo di porsi
di fronte proprio alla morte
inaccettata…inconcepita…ingiuriata
infelice…ingiusta…inappellabile
e…la vita invece viene accettata
perche’ indica un inizio di qualcosa
d’un punto che ha possibilita’ d’essere
quando poi deve diventare fine d’un tratto
in un senso di arco tracciato in salita
che vuole compensazione nel nulla
quando anche vivere puo’ essere unificato
a quel senso che appartiene a tutti
ed e’ il fine d’ognuno che vive!