Le feste vicine
aiutano chi riflette
su quanta recita abbonda
su di un’aggregazione fantasiosa
d’un amore individuale
e poi globalizzato da proiezioni
d’una felicita’ misurabile
da quanto sei disposto a fingere
in rapporto ad un anno intero
dove nessuno mai ti ha calcolato
se non oggi…se non ora
per sentirti unificato nel disperdere
quella qualita’ introspettiva
che t’isola dalla recita unente
d’un essere…tutti buoni
d’un essere…tutti felici
per una nascita che segna amore
quello che manca ancora a tutti.
Quanto amore vero
rimane l’utopia della gente
mentre si mortifica la Terra
diventata solo quel che si vede
tra guerre e disastri feroci
tra equilibri che pendono alla morte
tra la poverta’ che resta livellata
mentre si muore senza appello
nel mercificare da quel disagio
palesato nell’uccidere attraverso le dipendenze
di giovani senza speranza di vita
che chiedono solo amore non oblio…