A volte, la superficialità e l’indifferenza servono da scudo,sono parametri-difesa che si cerca di mettere tra te e il dolore,tra te e la realtà bella o brutta che sia quando,apparentemente sembri voler essere quel che non sei. Difendersi così tenacemente che,nel valutare poi non si riesce ad essere comprensivi nè, per se stessi nè, per chi ti circonda .

E’ una finzione che ti dà il tempo per pensare,per decidere,per valutare la strada che veramente si vuole per se stessi; rendersi conto di cosa effettivamente si vuole nelle aspettative più profonde. Il tempo così non è mai perduto poichè in effetti è un riposarsi, è un imparare persino è, un prender forza ,per poi affrontare il dopo.

E’ uno sforzo stare così,in bilico,con una misura di te che pende da un pensiero all’altro e vorresti fuggire forse per nascondere la verità che è lì, tre te e il tempo,tra te e l’infinitezza che non ti aiuta anzi senti ancor più l’infinito che ti sguscia dentro silenzioso, pronto a volerti prendere per perdere ogni identità in una fuga da te,per te.

Libertà è uscire da sè, è libertà di poter uscire dagli schemi, dalle strutture prigioni, è la sensazione di presa coscienza, è l’ardire di prendere ciò che senti comunque, ora, per te. E’ forza prorompente questo respirare te stesso, come l’aria che ti sfiora e dà vita con la consapevolezza d’avere il presente tra le mani che, accarezza in fondo, il tuo volerti perdere per ritrovare l’armonia con quell’infinito che pervade dentro, intorno, nello sguardo, tra le mani, nei respiri profondi, nei sogni ideali, nei nascondigli più profondi di te stesso, nel passato che vorrebbe ucciderti, nel presente che è ora e nel futuro che è speranza,solo speranza in quel sogno di te che prende vigore e forma sempre più nitida, forma per poter esistere libera da ogni perchè ,senza domande e senza risposte con quell’apparente superficialità che non lo è…

6 luglio 2007