Il viaggio…nel dolore
e’ la forzata crescita
che comporta la negazione
d’un espressione automa
nel ghigno stereotipato
stampato dentro e fuori
visibile alla circostanza
d’esser solo doloranti troppo.
Aggrappo nelle abitudini
quelle che fermano il tempo
nei soliti gesti di sempre
che si riempiono di “cose”
quelle ch’allontanano dolore
restituendo attraverso la gestualita’
quella specie di “routine”
che non e’ certo…vita
ma…sopravvivenza.
Il viaggio…nel dolore
e’ tutto pianto da sciogliere
per quel negato di rabbiosita’
cosi’ ingoiata da sempre nel tempo
che forma il tappo da sfiorare
avendo il coraggio d’estirparlo
quel tappo…dolore d’angustia
deviato da tanta chiusura
d’un elevazione mai gustata
che puo’ essere…la dolcezza
che puo’ essere…la tenerezza
verso il dolore da liberare
per non farlo piu’ tornare…