Fuori il maltempo devasta
col vento che arruffa
quelle cime d’alberi
ossequiose nella riverenza
come esseri umani
d’un regalo … l’inverno.
Chiusi tra le mura
…si gusta il tepore
nel ritrovarsi riparati
quasi che…il mondo
scompare per magia
e tu…ritrovi te.
Questo tuo essere persona
col silenzio parlante
che a volte è muto
rendendoti la nullità
come arrivo d’altro
nel riprendere gusto di te
nei gesti…nel tepore
d’una consistenza dono.
E…ti regali l’ascolto
…il ticchettio d’un orologio
…la musica d’un piano
…il vocio del vento
e…il silenzio è dialogante
d’un esistere pieno
mentre scrivo e non penso
sì…non penso…sono occupata
a carpire oltre me quanto…
è l’ascolto…è una sofficità
dove proteggo di me…tutto.
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