Quanti ritorni “a casa”
sono non le morti definitive
che…anche da “vivi”…sono risposte
quando la similitudine nel grande
s’espande anche nel “piccolo” umano
che pare pensare attraverso anima
mai cosi’ dentro la sua “casa”.
La casa dell’anima
e’ quella cuccia dolcezza
…nella pienezza d’ascoltarsi
…nella pienezza della sua stessa scia
cosi’ che quella casa ubicata dentro
possa coincidere nella vita quotidiana
quando ritornare ad esser se stessi
rende pace d’un aver seguito ancora
quel compito che c’uguaglia
nel sentirsi colmi di gratitudine
perche’ sei “a casa” anche se vivi qui
nelle bolgie infernali d’umanita’
cosi’ deviate dal frastuono creato apposta
per distogliere ognuno da quel sentire
proprio la casa interiore cosi’ presente
che e’ forse la realta’ che si percepisce
ogniqualvolta che si corrisponde
al tacito abbandonarsi agli eventi
cosi’ che possano creare quella comunione
nell’elezione di sentirsi arrivati
a fendere il cielo che si porta dentro
a volare nell’infinitezza creabile
perche’ sei nella tua casa e sei vivo per viverla…
Great! Thank you so much. Keep up the good work.