Quanto mi pento
…d’esser vigliacco di vita
perche’ son morto dentro
e tu…sapevi solo amarmi per davvero
e tu…sapevi solo guardarmi dentro.
Oggi piu’ solo che mai
attraverso il tempo inutilmente
mentre ho creato l’abisso
dove il dolore fa’ da padrone
dove il rimpianto fa’ da compagno
mentre fingo ancora d’esser vivo.
Quanto mi pento
…d’aver scelto la bottiglia
come fosse compagna dei miei disastri
e nel non voler ancora cedere alla vita
che m’alimenta di mortalita’ emozionale
come fosse invece ancora…come sempre
fuga da cui distanzio la sensazione
d’una solaggine profonda
mentre rimpiango ogni momento nostro
nel quale tu non hai mai chiesto riscontro
sapendo che fuggivo dalla vita che mi donavi
in ogni palpito…in ogni nanosecondo
quando felicita’ d’incontro era Amore.
Ti ho negato appartenenza.
Ti ho schiacciata come nemico.
E…non posso oggi che pentirmi straziatamente
dell’incapacita’ di dono d’anima
persa…ritrovata…ripersa…sparita
inghiottita ancora dal mal di vivere…