Primavera cara
che porti la natura
alla luce d’un creato
cosi’ principesco d’essenza
che…riempirsi di consapevolezza
fa divenire l’essere di noi
uguagliati alla naturale apertura
verso l’Amore d’universale
che puo’ fare la differenza
quando permettercelo
non sara’ piu’ peccare
per osare pensare alla felicita’
come un piacere d’insito
che viene elargito nei pensieri
cosi’ gai di tanto rispetto
che impararlo resta l’arrivo
nell’alto della sacralita’
cosi’ vicina ad ognuno
che allungando solo un po’
quelle ali disabituate al volo
resta l’appollaiarsi al solito
nel concetto d’infelicita’ diffuso
che crea cosi’ dentro disagio
per l’ingiustizia che ci porgiamo
d’esser spenti alla vita
morti ad essa per il tempo che…vivere
…diventa quella recita solita
d’esser solo protagonisti del dolore
per quell’immensa ferita che non rimargina
nel mai che continuamente si crea…