Continuita’ delle vite
e’ perdonarsi…e’ perdonare
quando ancora ti feriscono
con le spade dei proprii limiti
quelli creati nella catena eterna
di non conoscere l’anima
cosi’ che soffocarla e’ difenderla
cosi’ che dimenticarla e’ oltraggio
cosi’ che erigendo muraglie
si crede di vivere bene
si crede d’esser proprio felici.
In alcun modo s’accetta
quella singola interiorita’
cosi’ bellezza che non si crede
cosi’ purezza che non si crede
di quell’unicita’ singola.
Si baratta la propria sofferenza
innanzi all’immenso proprio
che diventa bisogno quel ferire
per non credere…per non accettare
che si e’ creature fornite di dono
quando dare e ricevere amore
diventa legge dell’ignaro umano
cosi’ illuso d’esser poco
cosi’ illuso d’esser mai degno
di tanto amore per se stessi
che l’avanzo di quel troppo
devi darlo a forza per non sciuparlo
devi darlo come un gratuito
che serve per bilanciare
…qualsiasi disavanzo.