Il comodo andare
come fuscelli al vento
spinti dall’impersonarsi
…di quel tempo
amico o nemico
che fa dell ‘umano…foglia
…così fragile
che basta un colpo di vento
…netto d’intensità
per rendere…d’una foglia
uno staccato d’anima.
In quella foglia disconnessa
che…nel vortice d’un vento
cade…scaraventata
cade…staccata
quasi secca di giallognolo
dove c’è una risposta sottile
come essere…l’umanità
un tappeto di foglie sparse
calpestate nel tramestio
soffiate nel non appartenere
eppure…simbolo d’altro.
Come foglie si trascina
quell’umano…senza pianta
quell’umano…senza radici
…vortice d’altro
simbolo d’abbandono
…non più verde
…non più ombra
…non più pianta…nell’inverno.
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