Mi sfiorano ali di gabbiano
che…aperte e vibranti
pare vogliano meravigliarmi
nell’ulteriore modo di concepire
…il segnale della vita
mentre la liberta’ afferra
quel senso d’immobilita’ di me
che non posso raggiungere di corpo
quel senso d’ebrezza che mi prende
nell’impossibilita’ di volo
su…nel cielo infinito
su…nelle vento che sussurra
su…nelle nuvole cuscino
su…nella scoperta d’altro.
Viaggio ancora nella vita
pregna di cooperazione reale
di quelle altre dimensioni
eccelse di senso senza parole
dove unificarsi resta l’obbligo
quasi che sentirne appieno la liberta’
possa realmente far accedere
con mistico potere del volere
solo capire messaggi dell’altrove.
Viaggio ancora d’anima
quella unificante d’emozione
capace di trasportarmi lontano
nel mondo del tempo non umano
non triste ma…gioiosa
come diventare infante e…ridere
si’…solo di sereno abbandono…
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