Siamo tutti pellegrini
anelanti d’identificazione
attraverso le singole storie
che non bastano a dare senso
a quella mancanza antica
che ha radici dentro
in quel dolore della specie
che solo l’uomo manifesta
in quell’insoddisfazione interiore
che ha bisogno d’esser ascoltata
che ha bisogno d’esser accettata
che ha bisogno d’esser amore.
Siamo tutti pellegrini
come ossessi che hanno rabbia
quella appiccicata nel corpo
che non si riesce a motivare
ma che individua i disagi
d’un uomo che alla fine e’ infelice
perche’ non sa dialogare con se’
perche’ non sa perdonare se’
perche’ non sa meritare se’.
E’ solo vero che per essere
e’ un viaggio di dolore e privazioni
senza bisogno di volersi nascondere
nel buco della morte-soluzione
come se morendo avessimo finita la vita
senza conteggiare che invece non e’ cosi’ facile
riacquistare con l’anima la forza ed il coraggio
d’esser solo pietosi verso il nostro condurre
quella vita regalata verso solo altro disastro…