Alimentarsi di chiusura
e’ il limite d’un cartello
ben messo a protezione
oltre il quale non si vuole
nella variabilita’ di motivi
…solcare quel fermo impostosi.
Chiudersi e’ proteggersi
quasi che sconfinare
nella propria anima
predisposta ad andare oltre
e’ il cartellone ben piazzato
con un palo enorme
conficcato saldamento dentro
forti di tanta paura
che impedisce comunque
…di scavalcare
i preconcetti costruiti
per sopravvivere non per vivere.
Il rischio d’aprirsi
nei ragionamenti persino
sono la prevaricazione imposta
da te stesso o da chi ti e’ accanto
quasi che il comando di forzatura
in quel falso equilibrio d’apparenza
sia la bilancia che pesa il vuoto
vuoto…d’impulso e fantasia
vuoto…di perdono ed amore
vuoto..di consistenza diversa.
Quest’uomo gode della prigione
come se fosse meglio la chiusura
che mettersi in discussione davvero…