Perdersi dentro l’infinitezza
ai limiti di me
afferrandone l’ampiezza
in un incontro compiaciuto
come se il tempo
quello di prima o quello d’ora
azzerassero insieme il divenire
ritrovando così l’unicità.
Diventare attraverso il connubio
…nulla o tutto
…poco o assai
senza che ciò abbia importanza
riprendere sembianza
in una nascita d’ora
che sento premere imperiosa.
Non c’è il tempo e neanche luogo
esiste solo una carezza
che a volte sconvolge tanto è
altro…e mi fa ritrarre
…come un sussulto
che ti rende assai mortale
afferrando l’invisibile
che sfiora e…prende
in uno sguardo tenero
che…porgo
come se potessi
attraverso concedere il ritrovato
e..sono..posso dirlo
…io sono.
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