A quanto pare…

Mi si riempiono

quegli occhi dell’anima

di un appannato sgorgante

che non diventa pianto

perche’ quel troppo ascoltato

nel silenzio portatore

sembra sciogliere grovigli

quelli dentro…inspiegabili

che senti dipanarsi da soli

con la carezza dell’invisibile.

E’ un invisibile reso emozione

nel traghettare quasi

il mare solcato da onde

in quel ritmo costante

che musica il divenire

quasi che l’abbandonarsi ad esso

potesse trasportare nella certezza

che i curiosi palpiti interiori

perdono l’ansia del dopo

poiche’ la corrispondenza dentro

ti acquieta del tempo umano

che non ha piu’ importanza

non conta piu’…e’ solo comune

quel senso di misura usata

per stabilirti quasi un limite

a quanto pare virgola nell’immenso

a quanto pare inutile da fermare

come a voler a volte stoppare

un tempo che non e’ nostro

perche’ proprio non lo capiamo…

 

 

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