Remare contro l’impossibilita’
sembra l’atto di sfiducia
caricato attraverso l’ostacolo
di tutto cio’ che crea il pensiero
quando diventa condizione privilegio
…di quella sfiducia
che prevarica la condizione d’equilibrio
quando agita gli assetti
che se pur precari sono sfidati
proprio perche’ l’altelenante possibile
puo’ invece superare quegli ostacoli
attraverso altra sapienza
che rende la sfida gloriosa
quando arrivi alla meta lontana
nonostante che la difficolta’
ha davvero creato la tua morte.
E’ una morte di credenze
e’ una morte disamore conclamato
e’ una morte disistimante che pesa
ed uccide ogni lodevole credere
se usando davvero l’anima
con la sua intelligenza illimitata
davvero si puo’ diblare l’attraversato
con l’arresa di quel divenire
capace d’essere assoluta vita
senza uccidersi inutilmente
per dimostrare a te stesso
che quella tenue speranza densita’
possa equilibrare l’impossibile
rendendo la conquista sbandieramento…