Gabbiani solcano
la libertà intensa
nel perdere la voracità
quando si è uomini
e…non si solca più
quell’apertura all’oltre
così regalosa invece
di sensualità libera
che sembra solcare l’immaginario
quando non riesce a volare
nella dimensione d’afferrare
quella libertà d’essere
uguagliabile ad espressione
che d’umano perde voracità
che d’umano s’inabissa
nel dimenticare quella specialità
che è volare oltre noi.
Gabbiani nel blu
stamane agitato di crespo
nella rotondità falcante
che s’arrotola di negazione
in quello schiocco di legame
che mai scioglie nodità
nell’incapacità di liberare
insieme alla fantasia
quella resistenza palesata
quando le ali tranciate
sembrano impedire l’ovvietà
che trascende l’irrangiungibile
per una magia creabile
dall’umano esemplare
che può andare oltre se stesso
a prendere quel vento libertà
pregustando l’odore persino
che dagli schiocchi assale
per trascinare membra statiche
oltre la muraglia divieto
che t’obbligherebbe a morte
mentre sei già lontano
attaccato alla coda del gabbiano
ch’ammicca compiaciuto
di trasportar poi…l’uomo…