I miei pensieri
avvolti da paure antiche
io…li srotolo come mai
e…li affondo nell’infinito
per quanto…tante volte
neanche più son miei
…non m’appartengono
…non li riconosco
nelle tante me affioranti
che fanno da contorno
a quelle nuove costruzioni
d’un interiorità un pò liberata
da tante antiche proiezioni
che sono modificate dal tempo
che quanto a volte è salvatore
di…liberazione vera
di prigioni…di no vuotati
a cui ora dico ancor di più
quel no abissale che è perdono.
La prima che perdono
sono proprio io…me
quella che ha pesato male
le vicissitudini lontane
che non m’appartengono più.
A volte riprendo tanta fanciullezza
nell’armonia che ingoio
come fosse lei insegnante
e di me…crea l’immensità
per quanto inafferrabile c’è
…tra me e…tante me
appaciate ma estranee
neanche più amiche
anzi direi e dico
…ma chi è quella lì
…ma come non capisce quella lì
…ma quanta strada c’è da fare.
Ma sì…non manca il coraggio
…d’incedere
a scalfire le ombre
a spogliarle di fallace
in tutto ciò che non è più
…parte di me.