La comunanza…a capannello
è quella socialità insensata
che neanche è percepita
in quell’aggregazione che è paura
quando confrontarsi
dentro il silenzio personale
è quell’arditezza sconosciuta
nella paura di provarla
poichè è… fermarsi
poichè è… pensare
poichè è… domandare.
La comunanza…a capannello
la guardo con tenerezza
in quel capire la paura
in quel conoscerla io pure
in quel sentirla così densa
in quella finteria accomunante
che si recita inconsapevole
senza pietà verso se stessi
senza sorrisi verso se stessi
perchè ridere dei propri limiti
a volte stempera la densità
d’un pensiero che…nell’attimo
t’appartiene è tuo…non condivisibile
t’appartiene è tuo…non da parlare
non è…nell’attimo verace
da comunanza…a capannello
in quella densità fasulla
che il mondo ci regala
quando non siamo persone…
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