Il richiamo a me

oggi…caro indomito

raccolto in un’ampiezza

dove capisco davvero

…la mia piccolezza

s’erge di conquista

in quell’esser grata

a questo mio effluvio

dentro la trasparenza

intravedendo forse

una crudeltà d’umano

…densità d’egoismo

che ohimè..appartiene ad ognuno.

Nessuno è immune

da questa vivezza che c’adegua

ad usare ogni slancio

ad innescare ogni meccanismo

conscio…inconscio

a che si sovvenga al proprio “mio”.

Mio è…mio

anche i bambini usano dirlo

solo che…anche da grandi

è sempre la stessa affermazione

quella che spazza via giustizia

quella che s’arroga diritti d’appartenenza

quella che ci corteggia ogni momento.

E’ infinito il mio sussurro

piu’ forte del mio urlato

è cheto…è come un gatto che s’infila

…di soppiatto…con furbizia mascherato

di presenza…con passi che non odi…