Digerire il dolore
come fosse pesantezza
…in un’accettare
quelle mancanze d’amore
inseguite e mai prese
per la bellezza di presenza
nei richiami vita.
E’ voce alta la vita
quando si capisce carpendo
…quei segreti intimi
che sono percorrenza umana
nei tanti pezzi unificati
da un unico filo conduttore
che è interiormente vocio
da seguire ad ogni costo
fino all’ultimo respiro di te.
Digerire il dolore
è afferrarlo per sconfiggerlo
così nascosto nel lontano
così palese nel presente
così addio nel domani che sarà.
Sconfiggere il mostro
sembra perdita assoluta
quando invece proietta in te
quei pezzetti che fin da sempre
t’hanno seguito quattamente
silenziosi…perversi…bui infiniti
mentre lo hai pianto sgomento
…quell’addio a te che scappavi
fortemente volevi luce…
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