Il confronto interiore
con quel pizzico di senso
è l’ammissione d’esser
… complicati assai.
Ognuno di persona
è un groviglio proprio fitto
d’intrecci e di paure
che custodiamo gelosamente
senza che trapelino
neanche a noi stessi
nella difficoltà immensa
di cercare…di capire un pò
con metodo da analista
che è possibile farlo.
Io ci credo che si possa
se si vuole…solo se si vuole.
Di solito alle prime difficoltà
si scappa rincorsi dal passato
che sempre caricato da irrisolto
cerchiamo di scansare
ma è la nostra radice
quella che non abbiamo seguito
perchè così ci hanno insegnato
come programmati all’infelicità
per quel…sapere potere
di pochi…troppo pochi.
Potatura di rami secchi
che non servono alla fioritura
senza pietà…tagliare eh…già
chiunque rappresentino
… quelle inutilità
e…ricordarsi della radice
entrando dentro l’anima
seguendola nella finezza
e…sii fiero
sapendo che risponderà e risponde
credendo che regalerà e regala
pregando che riesci a vederla e la vedi.
Verrà l’inverno della vita
e saprai dentro la certezza
che hai vissuto di te
che hai seguito di te
quella scia che ora esprime
il sole alto che è lì
…quel sole che muto insegna
lo splendore d’ogni creatura
dentro tutta questa grandezza
che ci circonda d’incondizionato
…rendere e rendere
senza perchè…è lì a parlare
senza parole…è lì a dire
senza risparmio…è lì ad indicare.
Ecco perchè canta il presente
e può esser concerto
proprio per quel darci senso
proprio per quell’andare oltre
…a tagliare rami secchi
…a creare il giorno nuovo
…a cantare il vento e lo sguardo
…ad abbeverare di emozione
quella radice così bella
che ti rende il potere d’essere
programmato alla felicità
del piccolo…dell’infinitesimale…del micro
del resto c’hanno già fregati!
Great post.