L’intorno di sempre
rimane chiuso in sè
nell’incapacità di sentire
quell’oltre unificante
che azzera i drammi d’ognuno.
Quanti fuggenti alla vita
contornano le finte esistenze
così solitarie che diventano
…quei baratri personali di vite
quelle che muiono dentro
ogni volta con metodologia
nella parvenza apparente
d’esser vivi di dentro.
Ogni morte effettiva
è mancanza mai focalizzata
perchè se la senti
vuol dire che ti sei chiesto
e se chiedi significa volere vita
e non c’è la volontà di guardare
perchè nessuno vuole soffrire
sapendo da dove s’erge la morte.
Nella superficialità c’è il baratro
ed è così profondo d’affogo
che diventa difficile troppo
voler vivere davvero.
Incapacità desiderata accomuna
quella vita morente che sfida
indicante quel segnale d’arrampicata
nella melmosa e vuota apparenza
da cui è l’uomo immerso totale…